SULLE ORME DEI TEMPLARI NELLA PROVINCIA DI NOVARA

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Ordine Militare e Religioso dei Cavalieri di Cristo
Il Gran Vicario Generale
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SULLE ORME DEI TEMPLARI NELLA PROVINCIA DI NOVARA
ABBAZIA DI SANT'APOLLINARE a CASALBELTRAME

Un luogo molto interessante si trova nelle vicinanze di Casalbeltrame e si chiama Sant'Apollinare.
Si tratta di un antica Abbazia Templare risalente al XI secolo di cui restano delle vestigia nel complesso ormai da molto tempo trasformato in cascina.
L'alto campanile di rosso mattone e di stile sei-settecentesco, fa pensare ad una chiesa di una certa importanza, e forse lo fu per un certo periodo essendo stata anche parrocchia.
Si hanno notizie infatti che la chiesa, dedicata a Sant'Apollinare, fosse la parrocchia di Fisrengo e che fu interamente restaurata nel 1923.
Conserva un affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna delle Grazie e una grande tela, opera di Vitaliano Grassi.
La scritta Sant'Apollinare compare, un pò sbiadita, a lato, su una cabina dell'Enel.
Dietro la chiesa vi è il corpo del cascinale e più avanti vi è l'entrata grande per gli automezzi.
Qui, sorprendono le grosse statue di cemento e gesso, realizzate addossate ai muri perimetrali, con la scritta "Non nobis Domine".Sono i Cavalieri Templari, i difensori del Tempio di Gerusalemme.
L'Ordine ebbe qui, in questo nucleo, una sua sede detta "Comanderia",una sorta di stazione di permanenza degli aderenti che operavano in accordo coi cistercensi presenti in Casalvolone.
Il complesso appare oggi più come un grosso cascinale che un abbazia, tant'è che in alcune carte è riportato come "cascina Sant' Apollinare".
Certamente lo fu per un lungo periodo e gli edifici che lo compongono ne sono testimonianza.
La chiesa è composta da una navata maggiore affiancata da due altari ospitati in una sorta di piccola navata laterale separata da n pilastro con due archi a tutto sesto.
Tutti i muri e il soffitto sono dipinti con motivi architettonici e floreali dai toni giallo ocra e con varie figure nei riquadri.
Si tratta degli evangelisti, di San Pietro e Sant' Apollinare.
Purtroppo, del cinquecentesco affresco con la Madonna delle Grazie non vi è traccia, forse perché per un lungo periodo, prima che il complesso fosse sistemato fu sede di vandali di ogni sorta.
Al centro della navata vi è un sarcofago di legno dorato posto su un basamento ligneo circondato da statue anch'esse lignee.
Si tratta delle reliquie di Santa Esuberanza, il cui simulacro di corpo, rivestito, si trova all'interno con accanto il vaso contenente le reliquie vere e proprie.
Di questa Santa Esuberanza, si sa poco o nulla sembra, sia stata portata qui dalla chiesa del Carmine di Torino.
Altre reliquie, quelle di San Feliciano ,anch'esse provenienti da Torino, sono poste in una piccola urna sulla mensa del primo altare di destra.
Accanto al secondo altare, si trova una tela piuttosto malconcia che rappresenta la vergine con Bambino circondata da varie figure di santi: San Giuseppe, Sant'Antonio da Padova, San Carlo Borromeo e ai piedi due santi vescovi.
Sul muro di fondo della chiesa, vi è un grosso crocifisso.
Un altro angolo interessante del complesso si trova sulla destra della Comanderia.
Attraverso un passaggio coperto si accede al chiostro.
Non si tratta di un vero e proprio chiostro dell'antica abbazia, ma bensì di un luogo di meditazione voluto dai ricostruttori ad imitazione dei chiostri.
Al centro di un quadriportico realizzato con pilastri in mattoni e copertura in coppi vi è collocato un finto pozzo, l'originalità del luogo sta nel ciclo di affreschi realizzati da vari artisti che si sono ispirati alla leggenda di Parsifal e del Graal, chiara simbologia del percorso tormentato dell'uomo.
Un luogo di meditazione certo, ma anche di incontri e di colloqui alla ricerca del senso profondo del vivere.
Ecco, questa è una breve descrizione del nucleo di Sant'Apollinare, trasformatosi in anni recenti in un centro di spiritualità ad opera della comunità dei Ricostruttori.
Essi, oltre a rifare i muri cadenti, cercano di realizzare un percorso di vita verso una "ricostruzione interiore" tesa a ricostruire un solido legame tra la vita quotidiana dell'uomo e l'ansia spirituale che lo scuote e lo tormenta.
La ricerca di un equilibrio e di una pace interiore in un tempo, il nostro, di grande smarrimento spirituale.

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